Terre rare: i metalli del futuro
Si chiamano terre rare e saranno i motori dell'economia del futuro. Sono metalli come cobalto, gallio e ittrio, vere e proprie miniere d'oro per la produzione di batterie e strumenti tecnologici. Ma di cosa si tratta esattamente?
Secondo Davide Cantore, Head of Research di Abalone Solitaire, l'economia del futuro darà molta importanza e molta attenzione a una serie di nuove tecnologie legate all'elettronica, ai software, all'intelligenza artificiale, alla robotica, a tutto ciò che più avveniristico. Tutte queste tecnologie, tutta questa nuova economia, è basata su alcuni metalli particolari e alcuni elementi presenti in natura che servono per ottenere dei processi che con altri elementi più normali non si riescono ad ottenere. Questi metalli vengono chiamati molto spesso terre rare, ma in realtà sono soltanto terre rare. La definizione dovrebbe essere un po' allargata anche ad altri elementi, come ad esempio il litio, che non è una terra rara ma è uno di questi elementi importanti per le nuove tecnologie.
Il problema è che questi elementi sono presenti in natura, ma concentrati soltanto in alcune zone del pianeta. Grandissimi giacimenti di questi elementi si trovano in Antartide, ma per ovvie ragioni non possono essere sfruttati. Ci sono poi territori in cui le terre rare abbondano in zone facilmente accessibili, come l'Australia, l'America centrale, ma soprattutto il Sud America, la Cina e alcune zone della Mongolia, dell'Asia e della Russia che hanno delle concentrazioni importanti di questi metalli. Questi paesi sono diventati fra i più importanti produttori, se non altro perché hanno delle concentrazioni elevate in zone facilmente sfruttabili e che permettono di estrarre questi elementi dalla natura, anche di lavorarli, processarli e quindi poi utilizzarli nell'industria tecnologica.
Questi metalli preziosi ma difficili da recuperare sono presenti in numerosi oggetti di uso quotidiano come tablet, cellulari, automobili, elettrodomestici in generale. Sono elementi determinanti per la rivoluzione energetica e per l'economia dei prossimi anni. Secondo la Commissione dell'Unione Europea, la domanda di terre rare aumenterà di sei volte entro il 2030 e di sette volte entro il 2050.
Si chiamano terre rare e saranno i motori dell'economia del futuro. Sono metalli come cobalto, gallio e ittrio, vere e proprie miniere d'oro per la produzione di batterie e strumenti tecnologici. Ma di cosa si tratta esattamente?
Secondo Davide Cantore, Head of Research di Abalone Solitaire, l'economia del futuro darà molta importanza e molta attenzione a una serie di nuove tecnologie legate all'elettronica, ai software, all'intelligenza artificiale, alla robotica, a tutto ciò che più avveniristico. Tutte queste tecnologie, tutta questa nuova economia, è basata su alcuni metalli particolari e alcuni elementi presenti in natura che servono per ottenere dei processi che con altri elementi più normali non si riescono ad ottenere. Questi metalli vengono chiamati molto spesso terre rare, ma in realtà sono soltanto terre rare. La definizione dovrebbe essere un po' allargata anche ad altri elementi, come ad esempio il litio, che non è una terra rara ma è uno di questi elementi importanti per le nuove tecnologie.
Il problema è che questi elementi sono presenti in natura, ma concentrati soltanto in alcune zone del pianeta. Grandissimi giacimenti di questi elementi si trovano in Antartide, ma per ovvie ragioni non possono essere sfruttati. Ci sono poi territori in cui le terre rare abbondano in zone facilmente accessibili, come l'Australia, l'America centrale, ma soprattutto il Sud America, la Cina e alcune zone della Mongolia, dell'Asia e della Russia che hanno delle concentrazioni importanti di questi metalli. Questi paesi sono diventati fra i più importanti produttori, se non altro perché hanno delle concentrazioni elevate in zone facilmente sfruttabili e che permettono di estrarre questi elementi dalla natura, anche di lavorarli, processarli e quindi poi utilizzarli nell'industria tecnologica.
Questi metalli preziosi ma difficili da recuperare sono presenti in numerosi oggetti di uso quotidiano come tablet, cellulari, automobili, elettrodomestici in generale. Sono elementi determinanti per la rivoluzione energetica e per l'economia dei prossimi anni. Secondo la Commissione dell'Unione Europea, la domanda di terre rare aumenterà di sei volte entro il 2030 e di sette volte entro il 2050.