Con la pandemia da Covid 19 aumentano le iscrizioni all’Università, sintomo di un ritorno al valore della competenza. Il mondo dell’educazione però avrebbe bisogno di una riforma radicale e completa. E poi ancora didattica a distanza e analfabetismo funzionale e iconico. Questi i temi trattati nell’intervista il Rettore dell’Università IULM di Milano Gianni Canova.
Secondo i dati del Miur, nell'anno accademico 2020/2021, le iscrizioni all'università sono aumentate del 7% rispetto all'anno precedente, raggiungendo il numero di 316.570 studenti iscritti. Il rettore dell'università di Milano, Gianni Canova, ha parlato di questo aumento ai microfoni di Pop Economy, sottolineando che questo è un segno importante, poiché dimostra che nonostante la pandemia, le famiglie capiscono l'importanza di investire nella formazione delle nuove generazioni.
Tuttavia, il rettore ha anche affermato che l'università e l'istruzione in generale avrebbero bisogno di una riforma radicale e di grandi progetti ambiziosi, invece di accontentarsi della gestione dell'esistente. Il tema della scuola, ad esempio, richiederebbe una riflessione più approfondita, che riguardi non solo l'allungamento dell'anno scolastico, ma anche la revisione dei programmi scolastici e l'introduzione dell'educazione media nei curricula obbligatori.
Inoltre, il rettore ha criticato il fatto che l'Italia sia l'unico paese dell'Unione Europea in cui lo studio dei media audiovisivi e dei linguaggi audiovisivi non è presente nei programmi scolastici. Questo ha portato l'Italia ad avere uno dei tassi più alti di analfabetismo iconico in Europa, un dato preoccupante che mostra la scarsa capacità del popolo italiano di decodificare il linguaggio dell'immagine in movimento.
In conclusione, il rettore dell'università di Milano ha sottolineato l'importanza di investire nella formazione delle nuove generazioni e di fare grandi progetti ambiziosi per l'università e l'istruzione in generale, senza accontentarsi della gestione dell'esistente. Inoltre, ha invitato a riflettere sui temi dell'educazione media e dell'analfabetismo iconico, che richiedono una riforma radicale e un maggiore impegno politico.
Tuttavia, il rettore ha anche affermato che l'università e l'istruzione in generale avrebbero bisogno di una riforma radicale e di grandi progetti ambiziosi, invece di accontentarsi della gestione dell'esistente. Il tema della scuola, ad esempio, richiederebbe una riflessione più approfondita, che riguardi non solo l'allungamento dell'anno scolastico, ma anche la revisione dei programmi scolastici e l'introduzione dell'educazione media nei curricula obbligatori.
Inoltre, il rettore ha criticato il fatto che l'Italia sia l'unico paese dell'Unione Europea in cui lo studio dei media audiovisivi e dei linguaggi audiovisivi non è presente nei programmi scolastici. Questo ha portato l'Italia ad avere uno dei tassi più alti di analfabetismo iconico in Europa, un dato preoccupante che mostra la scarsa capacità del popolo italiano di decodificare il linguaggio dell'immagine in movimento.
In conclusione, il rettore dell'università di Milano ha sottolineato l'importanza di investire nella formazione delle nuove generazioni e di fare grandi progetti ambiziosi per l'università e l'istruzione in generale, senza accontentarsi della gestione dell'esistente. Inoltre, ha invitato a riflettere sui temi dell'educazione media e dell'analfabetismo iconico, che richiedono una riforma radicale e un maggiore impegno politico.