La bicicletta come sinonimo di libertà: l'intervista al presidente di FIAB
La bicicletta è stata da sempre uno strumento di libertà e emancipazione. Ne abbiamo parlato con Alessandro Tursi, presidente di FIAB, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. "E' stato il cavallo dei poveri, il primo mezzo di trasporto delle classi sociali che non avevano mai avuto mezzi di trasporto", ha spiegato Tursi. "Pensiamo ai contadini ma anche agli operai nelle città: ha dato libertà ed è stato uno strumento pacifico di libertà durante la Resistenza, con le Staffette Partigiane che rischiavano la vita per mandare messaggi, compresa la prima donna ministro della Repubblica Tina Anselmi. La bicicletta è sempre stata uno strumento che si è schierato dalla parte giusta della storia".
Tursi ha sottolineato come la bicicletta sia ancora oggi un mezzo di inclusione sociale in molte parti del mondo, come il sud del mondo, dove può garantire l'accesso ai servizi e ai distretti sanitari. Tuttavia, nei paesi industrializzati, l'auto fa parte del tessuto sociale, nonostante il suo abuso abbia portato alla dilatazione delle distanze tra le persone e alla dipendenza sempre più accentuata dalle automobili. "L'auto ha snaturato la città", ha spiegato Tursi.
Una soluzione potrebbe essere la "città 30", ovvero l'imposizione del limite dei 30 km/h all'interno delle città italiane. "La città 30 ribadisce che le strade urbane non sono il luogo dove si va in auto a velocità da auto ma sono il luogo delle persone che vanno a piedi e in bicicletta e dove deve esserci il trasporto pubblico", ha detto Tursi.
Infine, Tursi ha spiegato come la generazione Z sia sempre meno dipendente dall'auto e sempre più orientata verso l'uso dei mezzi pubblici e della bicicletta. "Malgrado mi sposti con i mezzi, la mia zona ha un autobus ogni ora e quindi è molto difficile. Un potenziamento anche fuori dalle Metropoli sarebbe comodo", ha detto uno degli intervistati. "Penso che l'auto sia ancora importante come mezzo di locomozione all'interno della maggior parte delle città italiane e soprattutto nelle realtà più di provincia", ha aggiunto un altro.
La bicicletta è stata da sempre uno strumento di libertà e emancipazione. Ne abbiamo parlato con Alessandro Tursi, presidente di FIAB, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta. "E' stato il cavallo dei poveri, il primo mezzo di trasporto delle classi sociali che non avevano mai avuto mezzi di trasporto", ha spiegato Tursi. "Pensiamo ai contadini ma anche agli operai nelle città: ha dato libertà ed è stato uno strumento pacifico di libertà durante la Resistenza, con le Staffette Partigiane che rischiavano la vita per mandare messaggi, compresa la prima donna ministro della Repubblica Tina Anselmi. La bicicletta è sempre stata uno strumento che si è schierato dalla parte giusta della storia".
Tursi ha sottolineato come la bicicletta sia ancora oggi un mezzo di inclusione sociale in molte parti del mondo, come il sud del mondo, dove può garantire l'accesso ai servizi e ai distretti sanitari. Tuttavia, nei paesi industrializzati, l'auto fa parte del tessuto sociale, nonostante il suo abuso abbia portato alla dilatazione delle distanze tra le persone e alla dipendenza sempre più accentuata dalle automobili. "L'auto ha snaturato la città", ha spiegato Tursi.
Una soluzione potrebbe essere la "città 30", ovvero l'imposizione del limite dei 30 km/h all'interno delle città italiane. "La città 30 ribadisce che le strade urbane non sono il luogo dove si va in auto a velocità da auto ma sono il luogo delle persone che vanno a piedi e in bicicletta e dove deve esserci il trasporto pubblico", ha detto Tursi.
Infine, Tursi ha spiegato come la generazione Z sia sempre meno dipendente dall'auto e sempre più orientata verso l'uso dei mezzi pubblici e della bicicletta. "Malgrado mi sposti con i mezzi, la mia zona ha un autobus ogni ora e quindi è molto difficile. Un potenziamento anche fuori dalle Metropoli sarebbe comodo", ha detto uno degli intervistati. "Penso che l'auto sia ancora importante come mezzo di locomozione all'interno della maggior parte delle città italiane e soprattutto nelle realtà più di provincia", ha aggiunto un altro.