Il mostro della plastica, Regno Unito in crescita economica e ancora, il cemento che ricarica la tua auto. Questa è Global Newsroom, l’informazione quotidiana di Pop Economy
Sostenibilità ed economia circolare sono ormai termini di uso comune, un binomio che rappresenta una delle priorità delle politiche di questo decennio e riguarda tutti i settori, anche quello dell'acqua. Secondo i dati di Greenpeace, ogni anno in Italia vengono immesse sul mercato 11 miliardi di bottiglie di plastica, il che ci rende i primi consumatori di acqua in bottiglia al mondo insieme a Messico e Thailandia. Tuttavia, è giusto considerare la plastica una sorta di mostro per l'ambiente? E che fine hanno fatto le tanto vecchie care bottiglie di vetro?
In un'intervista a Ettore Fortuna, vicepresidente di Minera Acqua, l'associazione di Confindustria che riunisce le imprese che si occupano di imbottigliare l'acqua minerale, si scopre che la plastica è più sostenibile del vetro. "Abbiamo delle certificazioni, abbiamo degli scudi dai quali emerge che questa bottiglia di vetro è 4 volte meno sostenibile di un'analoga bottiglia di mezzo litro in plastica perché il vetro, come anche l'alluminio, sono materiali energivori che si producono a 1.400 gradi in altoforno, cioè macchine inerziali che non si fermano mai e bruciano quindi anidride carbonica. Poi il vetro è pesante, viene trasportato vuoto e quindi questo rilascia emissioni di CO2 sulla strada. Per la plastica, invece, si parte da una piccola capsula che si chiama performa, poi questa performa va sulla linea, entra in una macchina che la riscalda e viene soffiata. Una volta che viene soffiata, passa attraverso tutto in linea un'altra macchina che la stampa e le dà la forma della bottiglia. Si calcola che un camion con tre forme sostituisce 34 camion. Per fare questo ci sono corsi, studi, valutazioni e questi studi sono fatti sulla base dei più moderni criteri di misurabilità della sostenibilità. La valutazione di tutto il ciclo del prodotto fino alla fine per capire se è e quanto è sostenibile, non dell'ultimo pezzo finale".
Altro che crisi, l'economia del Regno Unito sta crescendo al ritmo più veloce degli ultimi 80 anni e potrebbe tornare ai livelli pre-pandemia entro la fine del 2021, come afferma Li Guai, il quale si aspetta che il PIL cresca del 7,6% dopo il crollo del 9,8% del 2020. Tuttavia, importante sarà vedere se vi saranno ancora o meno blocchi dovuti al Covid, poiché l'economia britannica dipende maggiormente dalla spesa dei consumatori per servizi come ad esempio attività creative.
Da tenere sotto controllo sono l'inflazione e la disoccupazione.
In un'intervista a Ettore Fortuna, vicepresidente di Minera Acqua, l'associazione di Confindustria che riunisce le imprese che si occupano di imbottigliare l'acqua minerale, si scopre che la plastica è più sostenibile del vetro. "Abbiamo delle certificazioni, abbiamo degli scudi dai quali emerge che questa bottiglia di vetro è 4 volte meno sostenibile di un'analoga bottiglia di mezzo litro in plastica perché il vetro, come anche l'alluminio, sono materiali energivori che si producono a 1.400 gradi in altoforno, cioè macchine inerziali che non si fermano mai e bruciano quindi anidride carbonica. Poi il vetro è pesante, viene trasportato vuoto e quindi questo rilascia emissioni di CO2 sulla strada. Per la plastica, invece, si parte da una piccola capsula che si chiama performa, poi questa performa va sulla linea, entra in una macchina che la riscalda e viene soffiata. Una volta che viene soffiata, passa attraverso tutto in linea un'altra macchina che la stampa e le dà la forma della bottiglia. Si calcola che un camion con tre forme sostituisce 34 camion. Per fare questo ci sono corsi, studi, valutazioni e questi studi sono fatti sulla base dei più moderni criteri di misurabilità della sostenibilità. La valutazione di tutto il ciclo del prodotto fino alla fine per capire se è e quanto è sostenibile, non dell'ultimo pezzo finale".
Altro che crisi, l'economia del Regno Unito sta crescendo al ritmo più veloce degli ultimi 80 anni e potrebbe tornare ai livelli pre-pandemia entro la fine del 2021, come afferma Li Guai, il quale si aspetta che il PIL cresca del 7,6% dopo il crollo del 9,8% del 2020. Tuttavia, importante sarà vedere se vi saranno ancora o meno blocchi dovuti al Covid, poiché l'economia britannica dipende maggiormente dalla spesa dei consumatori per servizi come ad esempio attività creative.
Da tenere sotto controllo sono l'inflazione e la disoccupazione.