C’è un mestiere che negli ultimi 20 anni ha subito una profonda trasformazione: è il mestiere del giornalista.
Noi abbiamo cercato di inquadrare questi cambiamenti tra abusi di professione, fake news e valori che restano, come la libertà di stampa, parlandone con Gianni Canova, rettore dell’Università IULM di Milano, Daniele Manca, vice direttore del Corriere della Sera e con i giornalisti del presente e del futuro: Federico Graziani, Carolina Sardelli, Stefano Fiore, Gabriella Mazzeo, Federico Rivi, Alice Scaglioni.
L'evoluzione del mestiere del giornalista negli ultimi 20 anni è stato oggetto di discussione in occasione del ventennale del master in giornalismo dell'Università IULM. Gianni Canova, rettore dell'Ateneo milanese, ha parlato di come il giornalismo abbia subito profonde trasformazioni, in particolare a causa della diffusione delle fake news.
Canova ha sottolineato che il dilagare delle fake news è stato favorito dall'abuso della professione da parte di alcuni giornalisti, e ha attribuito la crisi dell'intermediazione tra notizia e cittadino anche alla mancanza di considerazione per il pubblico da parte di alcuni professionisti, che spesso hanno preferito puntare sullo scandalo anziché sulla verità.
Il giornalismo, come molti altri settori, è costantemente sottoposto a mutazioni repentine e radicali. Canova ha spiegato che, se da un lato queste mutazioni generano difficoltà e ostacoli, dall'altro offrono anche entusiasmanti possibilità. Il giornalismo digitale, ad esempio, ha aperto nuove prospettive e ha costretto giornalisti ed editori a ripensare il proprio ruolo.
Canova ha sottolineato l'importanza dei valori che stanno alla base della professione giornalistica, come la libertà di stampa e la passione per l'inchiesta. Ha evidenziato l'importanza di un giornalismo serio, autorevole e capace di comunicare con l'opinione pubblica sulla base di presupposti deontologici ed etici.
Tuttavia, l'Italia si posiziona solo al 41° posto nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere. Daniele Manca, vice direttore del Corriere della Sera, ha espresso perplessità riguardo a questa classifica, sottolineando che la libertà di stampa in Italia non è così messa male come sembra. Ha evidenziato che gran parte di questo risultato è dovuto ai giornalisti che sono sotto scorta e minacciati, e ha sottolineato la necessità di continuare a difendere questo diritto fondamentale.
Manca ha anche sottolineato il ruolo dell'editore nella libertà di stampa, evidenziando la necessità di bilanciare l'influenza dell'editore con l'indipendenza di pensiero dei giornalisti. Ha sottolineato che finanziamenti adeguati sono fondamentali per garantire la libertà di espressione dei giornalisti.
Canova ha sottolineato che il dilagare delle fake news è stato favorito dall'abuso della professione da parte di alcuni giornalisti, e ha attribuito la crisi dell'intermediazione tra notizia e cittadino anche alla mancanza di considerazione per il pubblico da parte di alcuni professionisti, che spesso hanno preferito puntare sullo scandalo anziché sulla verità.
Il giornalismo, come molti altri settori, è costantemente sottoposto a mutazioni repentine e radicali. Canova ha spiegato che, se da un lato queste mutazioni generano difficoltà e ostacoli, dall'altro offrono anche entusiasmanti possibilità. Il giornalismo digitale, ad esempio, ha aperto nuove prospettive e ha costretto giornalisti ed editori a ripensare il proprio ruolo.
Canova ha sottolineato l'importanza dei valori che stanno alla base della professione giornalistica, come la libertà di stampa e la passione per l'inchiesta. Ha evidenziato l'importanza di un giornalismo serio, autorevole e capace di comunicare con l'opinione pubblica sulla base di presupposti deontologici ed etici.
Tuttavia, l'Italia si posiziona solo al 41° posto nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere. Daniele Manca, vice direttore del Corriere della Sera, ha espresso perplessità riguardo a questa classifica, sottolineando che la libertà di stampa in Italia non è così messa male come sembra. Ha evidenziato che gran parte di questo risultato è dovuto ai giornalisti che sono sotto scorta e minacciati, e ha sottolineato la necessità di continuare a difendere questo diritto fondamentale.
Manca ha anche sottolineato il ruolo dell'editore nella libertà di stampa, evidenziando la necessità di bilanciare l'influenza dell'editore con l'indipendenza di pensiero dei giornalisti. Ha sottolineato che finanziamenti adeguati sono fondamentali per garantire la libertà di espressione dei giornalisti.