Il Mostro di Firenze, uno dei casi di omicidio più enigmatici nella storia d'Italia, ha cambiato la società italiana negli anni '70 e '80. Nonostante le due sentenze definitive che hanno condannato Mario Vanni e Giancarlo Lotti come responsabili di alcuni dei duplici omicidi, questo caso non si è mai davvero chiuso. Oggi ci concentriamo sul profilo psicologico del mostro e su un'ipotesi riguardante il suo movente.
Secondo Natale Fusaro, avvocato e docente di criminologia e criminalistica presso l'Università Sapienza di Roma, il mostro potrebbe aver commesso gli omicidi per impedire alle coppie di giovani di avere rapporti sessuali. Questa teoria si basa sul fatto che le famiglie fiorentine, spaventate dalle sue azioni, lasciarono le case libere il sabato sera. Tuttavia, se questa fosse stata la motivazione principale, il mostro avrebbe smesso di uccidere quando si era reso conto che le sue azioni avevano portato all'effetto contrario.
Ma cosa si nasconde nella mente del mostro di Firenze? Secondo il compianto professor Francesco Bruno, che si interessò molto a questo caso, c'era sicuramente un legame con la figura femminile, in particolare con la madre. Si ipotizzò che ciò potesse essere legato a una malattia che aveva colpito la madre, e il mostro cercava di punire le ragazze per questo motivo. Non era interessato a un atto di sadismo sessuale, ma voleva interrompere il rapporto tra le coppie perché riteneva che non fosse destinato alla procreazione.
Secondo l'ipotesi del criminologo Francesco Bruno, il mostro di Firenze potrebbe essere ancora vivo e potrebbe lasciare un'eredità che spiegherebbe le ragioni di questi efferati delitti alla sua morte. Si stima che potrebbe avere tra i 75 e gli 80 anni se fosse ancora vivo.
Chi era o chi è il mostro di Firenze rimane un mistero. Si ipotizza che sia una persona con una classe sociale elevata e un alto livello culturale, che conosce bene il territorio circostante Firenze. Sembra essere molto diverso dalla figura stereotipata del delinquente comune.
Secondo Natale Fusaro, avvocato e docente di criminologia e criminalistica presso l'Università Sapienza di Roma, il mostro potrebbe aver commesso gli omicidi per impedire alle coppie di giovani di avere rapporti sessuali. Questa teoria si basa sul fatto che le famiglie fiorentine, spaventate dalle sue azioni, lasciarono le case libere il sabato sera. Tuttavia, se questa fosse stata la motivazione principale, il mostro avrebbe smesso di uccidere quando si era reso conto che le sue azioni avevano portato all'effetto contrario.
Ma cosa si nasconde nella mente del mostro di Firenze? Secondo il compianto professor Francesco Bruno, che si interessò molto a questo caso, c'era sicuramente un legame con la figura femminile, in particolare con la madre. Si ipotizzò che ciò potesse essere legato a una malattia che aveva colpito la madre, e il mostro cercava di punire le ragazze per questo motivo. Non era interessato a un atto di sadismo sessuale, ma voleva interrompere il rapporto tra le coppie perché riteneva che non fosse destinato alla procreazione.
Secondo l'ipotesi del criminologo Francesco Bruno, il mostro di Firenze potrebbe essere ancora vivo e potrebbe lasciare un'eredità che spiegherebbe le ragioni di questi efferati delitti alla sua morte. Si stima che potrebbe avere tra i 75 e gli 80 anni se fosse ancora vivo.
Chi era o chi è il mostro di Firenze rimane un mistero. Si ipotizza che sia una persona con una classe sociale elevata e un alto livello culturale, che conosce bene il territorio circostante Firenze. Sembra essere molto diverso dalla figura stereotipata del delinquente comune.