I videogiochi catturano i giovani

Il rapporto dei giovani con i videogiochi studiato attraverso un campione di 1271 ragazzi. Ce ne parla lo psicologo e psicanalista Giuseppe Lavenia, presidente di Di.Te., l’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche.

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I videogame: il fenomeno che coinvolge mente, corpo ed emozioni

I videogame sono diventati dei veri e propri "sovrani del tempo" per molti giovani, come dimostra un sondaggio condotto dall'Associazione Nazionale dite in collaborazione con scuola.net sul gaming. L'indagine ha coinvolto 1271 ragazzi dai 10 ai 25 anni, e ha rivelato l'amore sempre crescente per i videogame.

Abbiamo intervistato Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta nonché Presidente dell'Associazione Vite, per approfondire il tema. Secondo Lavenia, i videogame coinvolgono i ragazzi a livello emotivo e mentale, diventando veri e propri formatori e strumenti di sperimentazione dell'identità. Attraverso i giochi online, i giovani imparano a gestire emozioni come la rabbia e la frustrazione, a lavorare in squadra e a fare gruppo.

Tuttavia, se non gestiti correttamente, i videogame possono avere conseguenze negative. Secondo i dati del sondaggio, il 16% dei ragazzi passa dalle 3 alle 5 ore online, mentre il 7% trascorre più di 8 ore al giorno a giocare. Questa dipendenza dal gioco può influire negativamente sul rendimento scolastico e sul futuro professionale dei giovani. Inoltre, giocare bene diventa spesso un motivo di affermazione sociale, portando i giovani a investire ingenti somme di denaro nei videogame per aumentare il valore dei loro personaggi.

L'identità dei ragazzi si lega sempre di più al loro personaggio nel gioco, e diventano sempre più determinati a essere i migliori e ad avere l'equipaggiamento migliore. Questo desiderio di conferma sociale può portarli a spendere soldi per acquistare oggetti e livelli nel gioco. I videogame diventano quindi luoghi in cui mettersi alla prova e regolatori d'umore.

Ma i videogame non sono solo giochi, sono anche esperienze di vita. Attraverso di essi, i giovani possono condividere momenti con gli altri, fare esperienza e formare gruppi. È importante che i genitori partecipino a questo pezzo di vita online dei loro figli e contribuiscano a guidarli.

Uno degli effetti più preoccupanti dei videogame è la dispersione scolastica. Tuttavia, secondo Lavenia, c'è un problema ancora più grande, che lui chiama "dispersione latente". Si tratta dei ragazzi che, fin dalla scuola dell'infanzia, a causa della pandemia e dell'iperconnessione, iniziano a mostrare carenze nelle competenze relazionali di base. Questo può comportare difficoltà nel mondo reale da adulti, poiché saranno sempre più abituati alla modalità online e sempre meno capaci di interagire offline.

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