Il 2020 è stato l’anno del successo per i green bond. Ma che cosa sono esattamente? Ce lo spiega il Vicedirettore del Corriere della Sera Daniele Manca.
La finanza diventa sempre più verde e il 2020 è stato l'anno del successo per i Green Bond. L'Europa sta spingendo verso questa nuova tendenza, ma cosa sono esattamente i Green Bond? Ai microfoni di Pop Economy, il vicedirettore del Corriere della Sera, Daniele Manca, spiega che si tratta di obbligazioni associate al finanziamento di progetti che hanno un legame con l'ambiente. Ha inventato i Green Bond Aldo Romani, italiano e capo del funding sostenibilità della Banca Europea per gli Investimenti. Il primo Green Bond è stato emesso nel luglio del 2007, ma in Italia abbiamo aspettato circa sette anni, nel 2014, con un'azienda italiana che ha emesso obbligazioni definite Verdi.
Per essere definite Verdi, le obbligazioni devono rispettare determinati parametri stabiliti dall'International Capital Market Association. Questa auto-regolamentazione definisce le caratteristiche dei Green Bond: devono prevedere la selezione del progetto da finanziare, i proventi devono essere vincolati al progetto, deve essere realizzata una rendicontazione annuale sui progetti e i proventi e deve esserci un revisore esterno che in qualche misura certifichi il Green Bond.
Le sanzioni, nel caso in cui un'azienda non rispetti i principi stabiliti, sono a carico del mercato stesso, che la sanzionerebbe dal punto di vista reputazionale. Il trend delle obbligazioni Verdi statali è stato un apripista dalla Polonia, seguita dalla Francia e poi dagli altri Stati europei. Per il 2021, anche l'Italia vorrebbe emettere obbligazioni statali. Tuttavia, non sono solo gli Stati a emettere Green Bond, ma anche aziende legate all'ambiente o che forniscono servizi ambientali, istituzioni finanziarie internazionali e istituzioni finanziarie in generale.
In Italia, la prima azienda a lanciare i Green Bond è stata l'azienda Emiliana, seguita da altre come Enel, Banca Intesa Sanpaolo, Ferrovie dello Stato e Cassa Depositi e Prestiti che amministra il risparmio postale. La finanza diventa sempre più attenta all'ambiente e i Green Bond rappresentano un modo per investire in progetti sostenibili e rispettosi dell'ambiente.
Per essere definite Verdi, le obbligazioni devono rispettare determinati parametri stabiliti dall'International Capital Market Association. Questa auto-regolamentazione definisce le caratteristiche dei Green Bond: devono prevedere la selezione del progetto da finanziare, i proventi devono essere vincolati al progetto, deve essere realizzata una rendicontazione annuale sui progetti e i proventi e deve esserci un revisore esterno che in qualche misura certifichi il Green Bond.
Le sanzioni, nel caso in cui un'azienda non rispetti i principi stabiliti, sono a carico del mercato stesso, che la sanzionerebbe dal punto di vista reputazionale. Il trend delle obbligazioni Verdi statali è stato un apripista dalla Polonia, seguita dalla Francia e poi dagli altri Stati europei. Per il 2021, anche l'Italia vorrebbe emettere obbligazioni statali. Tuttavia, non sono solo gli Stati a emettere Green Bond, ma anche aziende legate all'ambiente o che forniscono servizi ambientali, istituzioni finanziarie internazionali e istituzioni finanziarie in generale.
In Italia, la prima azienda a lanciare i Green Bond è stata l'azienda Emiliana, seguita da altre come Enel, Banca Intesa Sanpaolo, Ferrovie dello Stato e Cassa Depositi e Prestiti che amministra il risparmio postale. La finanza diventa sempre più attenta all'ambiente e i Green Bond rappresentano un modo per investire in progetti sostenibili e rispettosi dell'ambiente.