Ciclabili in Italia: a che punto siamo? Un tartufo da salvare e ancora la Terra brucia. Questa è GlobalNewsroom, l’informazione quotidiana di PopEconomy
Pedalare fa bene alla salute e all'ambiente, ma per farlo è necessario che ci siano le strutture adeguate. Per quanto riguarda l'Italia e la costruzione di piste ciclabili, si possono individuare tre filoni differenti per capire a che punto siamo.
Il primo livello è quello del piano nazionale della ciclabilità, prevista da una legge quadro approvata all'inizio del 2018. Tuttavia, nonostante ci sia un lavoro in corso da parte dei Ministeri, degli uffici e dei consulenti delle regioni, il piano non è ancora stato definito completamente. La scadenza prevista era agosto 2018, ma sembra che vogliano provarlo solo nella primavera del 2022, con un ritardo di circa 4 anni.
Il secondo livello riguarda la progettazione e la pianificazione delle ciclovie nazionali. Nel 2016, è stata prevista una legge di bilancio che ha introdotto 10 ciclovie nazionali, seguite da altre nel 2017. Tuttavia, le attività di progettazione sono in corso da 4 o 5 anni e ad oggi non c'è ancora nessun metro di ciclabile realizzato.
Fortunatamente, c'è il livello regionale, in cui alcune regioni non hanno aspettato i fondi ministeriali né la progettualità e si sono organizzate autonomamente. In Italia, quindi, nonostante manchino i piani e gli strumenti necessari, si può pedalare grazie alle iniziative di alcune regioni che hanno realizzato delle ciclabili. Queste hanno avuto un impatto socio-economico molto importante sul territorio e sono state considerate come una soluzione per salvare il nostro pianeta.
Passando a un'altro argomento, il tartufo potrebbe presto diventare patrimonio dell'umanità. Il prezioso tubero che insaporisce le nostre tavole è stato candidato alla lista dell'Unesco. Questa notizia arriva in un periodo particolare per le condizioni climatiche che hanno fatto aumentare il prezzo medio del tartufo bianco a 450 euro. Il lungo periodo di siccità ha causato una diminuzione delle nascite, influenzando così l'offerta e facendo schizzare le quotazioni.
In Italia ci sono 200 mila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti, tutti con il fiato sospeso in attesa della decisione dell'Unesco.
Nel frattempo, il pianeta va a fuoco e non è un modo di dire. Negli Stati Uniti, quest'anno gli incendi provocati dai fulmini hanno ucciso migliaia di Sequoia giganti. Il Sequoia National Park della California ha perso il 20% dei suoi alberi in soli due anni.
Il primo livello è quello del piano nazionale della ciclabilità, prevista da una legge quadro approvata all'inizio del 2018. Tuttavia, nonostante ci sia un lavoro in corso da parte dei Ministeri, degli uffici e dei consulenti delle regioni, il piano non è ancora stato definito completamente. La scadenza prevista era agosto 2018, ma sembra che vogliano provarlo solo nella primavera del 2022, con un ritardo di circa 4 anni.
Il secondo livello riguarda la progettazione e la pianificazione delle ciclovie nazionali. Nel 2016, è stata prevista una legge di bilancio che ha introdotto 10 ciclovie nazionali, seguite da altre nel 2017. Tuttavia, le attività di progettazione sono in corso da 4 o 5 anni e ad oggi non c'è ancora nessun metro di ciclabile realizzato.
Fortunatamente, c'è il livello regionale, in cui alcune regioni non hanno aspettato i fondi ministeriali né la progettualità e si sono organizzate autonomamente. In Italia, quindi, nonostante manchino i piani e gli strumenti necessari, si può pedalare grazie alle iniziative di alcune regioni che hanno realizzato delle ciclabili. Queste hanno avuto un impatto socio-economico molto importante sul territorio e sono state considerate come una soluzione per salvare il nostro pianeta.
Passando a un'altro argomento, il tartufo potrebbe presto diventare patrimonio dell'umanità. Il prezioso tubero che insaporisce le nostre tavole è stato candidato alla lista dell'Unesco. Questa notizia arriva in un periodo particolare per le condizioni climatiche che hanno fatto aumentare il prezzo medio del tartufo bianco a 450 euro. Il lungo periodo di siccità ha causato una diminuzione delle nascite, influenzando così l'offerta e facendo schizzare le quotazioni.
In Italia ci sono 200 mila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti, tutti con il fiato sospeso in attesa della decisione dell'Unesco.
Nel frattempo, il pianeta va a fuoco e non è un modo di dire. Negli Stati Uniti, quest'anno gli incendi provocati dai fulmini hanno ucciso migliaia di Sequoia giganti. Il Sequoia National Park della California ha perso il 20% dei suoi alberi in soli due anni.