Enormi città galleggianti che inquinano il pianeta: parliamo delle navi da crociera e del problema dell'inquinamento atmosferico derivante dal turismo marittimo di lusso. Secondo un nuovo rapporto di Transport and Environment, organizzazione indipendente ambientalista europea, le navi da crociera inquinano più delle automobili. Andrea Boraschi, direttore dell'organizzazione, ha rivelato i dettagli dello studio ai microfoni di Pop News.
L'organizzazione ha monitorato l'attività del turismo marittimo di lusso in tutta Europa, concentrando l'attenzione sugli ossidi di zolfo, un inquinante al quale non siamo più tanto abituati a prestare attenzione perché da molte altre fonti missive è già stato drasticamente abbattuto. 218 navi da crociera, in Europa nel 2022, con i loro viaggi hanno emesso una quantità di ossidi di zolfo paragonabile alla circolazione di un miliardo di automobili o a circa quattro volte e mezza le automobili dell'Unione Europea.
L'analisi si è concentrata sulla quantità di ossidi di zolfo presenti all'interno del carburante delle navi, una sostanza che danneggia non solo l'ambiente ma anche la nostra salute ed è associata a molte patologie gravi. Barcellona è stato nel 2022 il porto più inquinato d'Europa, seguito dal porto di Civitavecchia. Tra i porti italiani in questa classifica, in particolare, ci sono Napoli, Genova e Livorno.
Ma c'è un caso italiano che merita di essere ricordato: parliamo della città di Venezia, che dopo l'introduzione del divieto d'accesso al porto per le navi da crociera ha visto una drastica diminuzione dell'inquinamento atmosferico. Venezia nel 2019 era la città in Europa più inquinata, ma oggi è 41esima in questa classifica. Impedire l'ingresso delle navi all'interno dei porti potrebbe non essere l'unica soluzione al problema. Con l'ausilio dell'elettricità è possibile ridurre significativamente i livelli di inquinamento.
Secondo il rapporto, ritenere che il passaggio dal petrolio al gas possa rappresentare una soluzione green non è corretto, perché il gas naturale liquefatto produce un livello di inquinamento locale minore rispetto agli attuali combustibili, ma produce perdite di metano consistenti. Il metano ha un potere climalterante nel breve periodo decisamente superiore a quello della CO2. Quindi, il passaggio al gas non rappresenta una soluzione.
L'organizzazione ha monitorato l'attività del turismo marittimo di lusso in tutta Europa, concentrando l'attenzione sugli ossidi di zolfo, un inquinante al quale non siamo più tanto abituati a prestare attenzione perché da molte altre fonti missive è già stato drasticamente abbattuto. 218 navi da crociera, in Europa nel 2022, con i loro viaggi hanno emesso una quantità di ossidi di zolfo paragonabile alla circolazione di un miliardo di automobili o a circa quattro volte e mezza le automobili dell'Unione Europea.
L'analisi si è concentrata sulla quantità di ossidi di zolfo presenti all'interno del carburante delle navi, una sostanza che danneggia non solo l'ambiente ma anche la nostra salute ed è associata a molte patologie gravi. Barcellona è stato nel 2022 il porto più inquinato d'Europa, seguito dal porto di Civitavecchia. Tra i porti italiani in questa classifica, in particolare, ci sono Napoli, Genova e Livorno.
Ma c'è un caso italiano che merita di essere ricordato: parliamo della città di Venezia, che dopo l'introduzione del divieto d'accesso al porto per le navi da crociera ha visto una drastica diminuzione dell'inquinamento atmosferico. Venezia nel 2019 era la città in Europa più inquinata, ma oggi è 41esima in questa classifica. Impedire l'ingresso delle navi all'interno dei porti potrebbe non essere l'unica soluzione al problema. Con l'ausilio dell'elettricità è possibile ridurre significativamente i livelli di inquinamento.
Secondo il rapporto, ritenere che il passaggio dal petrolio al gas possa rappresentare una soluzione green non è corretto, perché il gas naturale liquefatto produce un livello di inquinamento locale minore rispetto agli attuali combustibili, ma produce perdite di metano consistenti. Il metano ha un potere climalterante nel breve periodo decisamente superiore a quello della CO2. Quindi, il passaggio al gas non rappresenta una soluzione.