L'intelligenza artificiale applicata alla psicoforensica: un aiuto ma non sostituisce l'uomo
Secondo le stime dell'Osservatorio Artificiale Intelligence, nel 2022 l'intelligenza artificiale ha raggiunto nel mercato italiano il valore di 500 milioni di euro, frutto di una crescita del 32%. Sebbene l'abbiamo vista applicata alla sicurezza informatica e sperimentato la scrittura automatica di testi, esiste un altro settore in cui è possibile applicare questa nuova tecnologia: quello psicoforense.
Pop News ha parlato con Debora Capasso De Angelis, presidente dell'Associazione Nazionale criminologi e criminalisti, intervenuta al quinto convegno nazionale di psicologia giuridica organizzato dalla Fondazione Bulotta. "Tutte queste nuove tecniche, teorie insomma in cui viene applicata l'intelligenza artificiale per ad esempio gli indicatori della menzogna. Quindi come l'intelligenza artificiale sta aiutando i professionisti nelle tecniche di interrogatorio e in le gambe che psicoforensi" ha spiegato.
Tuttavia, è importante non dimenticare che l'intelligenza artificiale ha dei limiti e che il fattore umano è insostituibile. "L'intelligenza artificiale ha dei limiti in cui effettivamente l'intuito e l'istinto dell'investigatore deve sicuramente prevalere su questa intelligenza artificiale. Sono dei mezzi, degli strumenti che assolutamente ci aiutano e che sono di grande aiuto per l'investigazione ma che non devono sostituire quello che è il fattore umano" ha sottolineato Capasso De Angelis.
Inoltre, è importante riportare la materia forense nelle sedi adeguate e dare la giusta dignità a queste materie che spesso sono inflazionate e scambiate per una materia ad appannaggio di opinionisti. "La criminologia è una materia che non va sottovalutata. Alla base un elemento fondante: la scientificità di questa materia come va applicata e soprattutto quanto studio, quanta teoria, quanta scientificità c'è dietro lo studio di questa materia che è una materia molto ampia, una materia multidisciplinare che aiuta veramente tanto sia nella scienza investigativa come anche nella risoluzione di tantissimi casi attuali e all case" ha dichiarato la presidente dell'Associazione Nazionale criminologi e criminalisti.
Inoltre, è importante non cadere nella gogna mediatica e riportare la materia forense nelle sedi corrette. "I processi si fanno in tribunale. Ci sono persone deputate a far questo ad arrivare alla verità attraverso le prove attraverso quello che sicuramente viene portato in dibattimento e questo deve rimanere. La gogna mediatica non fa bene né alla vittima e tanto meno alla giustizia.
Secondo le stime dell'Osservatorio Artificiale Intelligence, nel 2022 l'intelligenza artificiale ha raggiunto nel mercato italiano il valore di 500 milioni di euro, frutto di una crescita del 32%. Sebbene l'abbiamo vista applicata alla sicurezza informatica e sperimentato la scrittura automatica di testi, esiste un altro settore in cui è possibile applicare questa nuova tecnologia: quello psicoforense.
Pop News ha parlato con Debora Capasso De Angelis, presidente dell'Associazione Nazionale criminologi e criminalisti, intervenuta al quinto convegno nazionale di psicologia giuridica organizzato dalla Fondazione Bulotta. "Tutte queste nuove tecniche, teorie insomma in cui viene applicata l'intelligenza artificiale per ad esempio gli indicatori della menzogna. Quindi come l'intelligenza artificiale sta aiutando i professionisti nelle tecniche di interrogatorio e in le gambe che psicoforensi" ha spiegato.
Tuttavia, è importante non dimenticare che l'intelligenza artificiale ha dei limiti e che il fattore umano è insostituibile. "L'intelligenza artificiale ha dei limiti in cui effettivamente l'intuito e l'istinto dell'investigatore deve sicuramente prevalere su questa intelligenza artificiale. Sono dei mezzi, degli strumenti che assolutamente ci aiutano e che sono di grande aiuto per l'investigazione ma che non devono sostituire quello che è il fattore umano" ha sottolineato Capasso De Angelis.
Inoltre, è importante riportare la materia forense nelle sedi adeguate e dare la giusta dignità a queste materie che spesso sono inflazionate e scambiate per una materia ad appannaggio di opinionisti. "La criminologia è una materia che non va sottovalutata. Alla base un elemento fondante: la scientificità di questa materia come va applicata e soprattutto quanto studio, quanta teoria, quanta scientificità c'è dietro lo studio di questa materia che è una materia molto ampia, una materia multidisciplinare che aiuta veramente tanto sia nella scienza investigativa come anche nella risoluzione di tantissimi casi attuali e all case" ha dichiarato la presidente dell'Associazione Nazionale criminologi e criminalisti.
Inoltre, è importante non cadere nella gogna mediatica e riportare la materia forense nelle sedi corrette. "I processi si fanno in tribunale. Ci sono persone deputate a far questo ad arrivare alla verità attraverso le prove attraverso quello che sicuramente viene portato in dibattimento e questo deve rimanere. La gogna mediatica non fa bene né alla vittima e tanto meno alla giustizia.