La drammatica situazione dell’educazione italiana

In Italia dilaga la povertà educativa. Federica Maltese, Segretario Generale Mus-e ci racconta alcune iniziative per abbattere il problema dell’educazione italiana.

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In Italia la povertà educativa è un problema sempre più diffuso e preoccupante. Secondo Federica Maltese, segretario generale di Muse, un bambino su tre non ha mai avuto l'opportunità di entrare in un museo o di assistere a un concerto, non ha una connessione internet e non pratica sport. Tutte queste esperienze sono forme di educazione e formazione che, per motivi culturali, rapporti sociali ed economici, questi bambini non hanno accesso. La mancanza di queste esperienze porta a una povertà educativa che si ripercuote negativamente sulla vita dei bambini anche come cittadini adulti.

Per combattere questa problematica, nel 1993 nasce Muse, un'organizzazione che si occupa di arginare la povertà educativa attraverso un percorso triennale che parte dalle scuole elementari. L'obiettivo è quello di lavorare con scuole elementari pubbliche, perché il bambino si avvicina subito a questo percorso artistico. Questo approccio si concentra sulle ore scolastiche, come se fosse una materia di studio, perché si crei un rapporto di fiducia tra l'artista e il bambino.

Il percorso prevede laboratori multidisciplinari che spaziano dal teatro alla danza fino alla fotografia, in cui il bambino si approccia a diverse forme d'arte senza l'idea di performance. La finalità non è quella di avere una recita di fine anno, ma di creare dei percorsi che terminano con una lezione aperta in cui i genitori partecipano effettivamente alla lezione con il bambino.

A sostenere l'iniziativa di Muse c'è anche Play-Doh, che ha donato migliaia di vasetti di plastica modellabile utili per la realizzazione dei laboratori artistici. Questa partnership è nata dalla comunione di intenti tra Play-Doh e Muse, poiché entrambi credono che la pasta modellabile sia un qualcosa di libero che può dare al bambino un’estrema libertà creativa.

Muse si è inoltre inserita all'interno dell'azienda di sviluppo degli obiettivi sostenibili per il 2030, in cui l'obiettivo di contrasto alla povertà educativa risponde meglio a quello che l'organizzazione fa. L'obiettivo è che sempre più bambini possano vivere un percorso artistico e non si trovino isolati di fronte alle impossibilità di vivere un'esperienza culturale.

L'organizzazione si impegna anche per la promozione dell'equità di genere, cercando di favorire il confronto e di superare gli stereotipi di genere attraverso l'arte. La povertà educativa è un problema complesso e diffuso, ma iniziative come quella di Muse rappresentano una speranza per contrastare questa problematica e aiutano a cambiare le cose.

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