Addio alle armi tradizionali della guerra: lo scontro del futuro è sul campo cibernetico. Dimenticate dunque le bombe e i fucili e alzate lo sguardo verso i vostri computer! Ma chi sono i protagonisti di queste cyberwar?
Le guerre del futuro non si combattono più con armi tradizionali. Lo scontro del futuro si gioca sul campo cibernetico. È questo il tema dell'ultimo video di "Pillole di Tecnologia". Il mondo ha assistito a due guerre mondiali che oggi definiremmo primitive. Siamo passati dalla baionetta al carro armato, ma nella realtà dei fatti le armi erano imprecise e funzionavano poco e male. Con l'avvento delle nuove tecnologie e soprattutto delle tecnologie dell'informazione, qualcuno ha capito che poteva anche rendere le armi estremamente potenti.
Le nuove tecnologie consentono di pilotare a un aereo, combattere passando a 5.000 km di distanza e quindi senza rischi per il pilota. Diciamo che il cosiddetto cyberspace è diventato il quinto dominio del campo di battaglia dopo il mare, il cielo, la terra e lo spazio. Chi sono gli attori di questa guerra e soprattutto quali sono gli obiettivi? Abbiamo alcune super potenze come la Cina, gli Stati Uniti, Israele, l'Iran o la Corea del Nord, ma gli obiettivi in una guerra cibernetica sono quei sistemi informatici che oggi complice lo sviluppo dell’Internet delle Cose gestiscono le cosiddette infrastrutture critiche.
Gli obiettivi saranno sistemi di distribuzione elettrica, sistemi di distribuzione dell’acqua, ospedali, aeroporti, tutte quelle infrastrutture che tengono in piedi un paese. Chi vince è difficile da dire, se c'è qualcuno che sta vincendo che potrebbe vincere una guerra di questo tipo perché è difficile. Infatti, è molto probabile che se una potenza attaccasse e un'altra riuscisse a mettere insieme un numero sufficiente di piccole operazioni cibernetiche con un obiettivo molto preciso che ha avuto la guerra, saprebbe di averla persa, ma non si saprebbe di averla persa e noi tantomeno sapremo anche che si è svolta.
Il mondo Cyber è governato dal settore privato. Gli attori di questo scenario non sono gli stati, ma i cinque colossi Big Tech che secondo ben Copeland varrebbero più delle borse europee. Nel mondo Cyber dobbiamo confrontarci con una realtà particolare, quella che ci sono degli attori che sono potenti tanto quanto un governo, se non di più, ma che governi non sono, ma che sono aziende private. Prendiamo Google, Amazon, Apple, Facebook, sono delle realtà che governano di fatto, più o meno a loro discrezione, il mondo al di là dello schermo.
Le nuove tecnologie consentono di pilotare a un aereo, combattere passando a 5.000 km di distanza e quindi senza rischi per il pilota. Diciamo che il cosiddetto cyberspace è diventato il quinto dominio del campo di battaglia dopo il mare, il cielo, la terra e lo spazio. Chi sono gli attori di questa guerra e soprattutto quali sono gli obiettivi? Abbiamo alcune super potenze come la Cina, gli Stati Uniti, Israele, l'Iran o la Corea del Nord, ma gli obiettivi in una guerra cibernetica sono quei sistemi informatici che oggi complice lo sviluppo dell’Internet delle Cose gestiscono le cosiddette infrastrutture critiche.
Gli obiettivi saranno sistemi di distribuzione elettrica, sistemi di distribuzione dell’acqua, ospedali, aeroporti, tutte quelle infrastrutture che tengono in piedi un paese. Chi vince è difficile da dire, se c'è qualcuno che sta vincendo che potrebbe vincere una guerra di questo tipo perché è difficile. Infatti, è molto probabile che se una potenza attaccasse e un'altra riuscisse a mettere insieme un numero sufficiente di piccole operazioni cibernetiche con un obiettivo molto preciso che ha avuto la guerra, saprebbe di averla persa, ma non si saprebbe di averla persa e noi tantomeno sapremo anche che si è svolta.
Il mondo Cyber è governato dal settore privato. Gli attori di questo scenario non sono gli stati, ma i cinque colossi Big Tech che secondo ben Copeland varrebbero più delle borse europee. Nel mondo Cyber dobbiamo confrontarci con una realtà particolare, quella che ci sono degli attori che sono potenti tanto quanto un governo, se non di più, ma che governi non sono, ma che sono aziende private. Prendiamo Google, Amazon, Apple, Facebook, sono delle realtà che governano di fatto, più o meno a loro discrezione, il mondo al di là dello schermo.