Il Politecnico di Milano, in collaborazione con il dipartimento di architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito, ha lanciato una piattaforma tecnologica per costruire l'ospedale del futuro. Questa iniziativa è volta a costruire un ospedale che risponda alle esigenze delle future generazioni.
Stefano Capolongo, direttore del dipartimento di architettura e ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano, spiega che gli ospedali sono una delle architetture sociali più rappresentative, in quanto sono luoghi altamente complessi non solo per le loro dimensioni, ma anche per le molteplici attività che vi si svolgono. Un ospedale è come una città all'interno di una città, in cui differenti attività con requisiti prestazionali diversi devono coesistere all'interno di un unico edificio.
La Joint Research Platform, che coinvolge università, imprese e pubbliche amministrazioni, è un progetto multidisciplinare che mira a mettere insieme diverse competenze per la creazione di un ospedale. L'architetto e l'ingegnere, in particolare, traducono una serie di studi economici, sociali, ambientali, impiantistici e sanitari in un progetto completo. Questa piattaforma si basa sulla collaborazione tra il mondo della ricerca, delle istituzioni e del settore imprenditoriale per realizzare la sanità del futuro.
Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale potrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di persone entro il 2050. Questo comporterà una maggiore domanda di servizi sanitari e cambierà radicalmente le nostre città. Di conseguenza, la cura della salute diventerà sempre più cruciale e si apriranno nuove opportunità professionali.
Questo progetto rappresenta anche un'importante occasione di rigenerazione urbana, con la creazione di nuovi posti di lavoro legati alla sanità. Il Politecnico di Milano è stato un pioniere in questo senso, introducendo la laurea in ingegneria e medicina. Oggi, vengono proposte nuove lauree che combinano discipline scientifiche con scienze sociali, creando così nuove figure professionali che rispondono alle sfide attuali nel settore sanitario.
Stefano Capolongo, direttore del dipartimento di architettura e ingegneria delle costruzioni del Politecnico di Milano, spiega che gli ospedali sono una delle architetture sociali più rappresentative, in quanto sono luoghi altamente complessi non solo per le loro dimensioni, ma anche per le molteplici attività che vi si svolgono. Un ospedale è come una città all'interno di una città, in cui differenti attività con requisiti prestazionali diversi devono coesistere all'interno di un unico edificio.
La Joint Research Platform, che coinvolge università, imprese e pubbliche amministrazioni, è un progetto multidisciplinare che mira a mettere insieme diverse competenze per la creazione di un ospedale. L'architetto e l'ingegnere, in particolare, traducono una serie di studi economici, sociali, ambientali, impiantistici e sanitari in un progetto completo. Questa piattaforma si basa sulla collaborazione tra il mondo della ricerca, delle istituzioni e del settore imprenditoriale per realizzare la sanità del futuro.
Secondo le previsioni delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale potrebbe raggiungere i 9,7 miliardi di persone entro il 2050. Questo comporterà una maggiore domanda di servizi sanitari e cambierà radicalmente le nostre città. Di conseguenza, la cura della salute diventerà sempre più cruciale e si apriranno nuove opportunità professionali.
Questo progetto rappresenta anche un'importante occasione di rigenerazione urbana, con la creazione di nuovi posti di lavoro legati alla sanità. Il Politecnico di Milano è stato un pioniere in questo senso, introducendo la laurea in ingegneria e medicina. Oggi, vengono proposte nuove lauree che combinano discipline scientifiche con scienze sociali, creando così nuove figure professionali che rispondono alle sfide attuali nel settore sanitario.