Il mercato musicale italiano continua a crescere, trainato dallo streaming che nel 2022 segna un aumento del 13,7% degli abbonati. Lo rivelano i dati presentati da Enzo Mazza, presidente della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI), in un'intervista a Pop News. Nel 2022, infatti, il mercato musicale italiano ha raggiunto i 371 milioni di euro, con una crescita del 11,1% rispetto all'anno precedente. Questo risultato è stato ottenuto nonostante l'Italia partisse da una base distante rispetto ai grandi mercati maturi.
Il presidente della FIMI sottolinea come il mercato musicale sia cambiato radicalmente negli ultimi anni, passando da un sistema prevalentemente basato sulla distribuzione fisica a uno basato sul digitale, con lo streaming che rappresenta il 64% del mercato. Inoltre, emerge un forte ricambio generazionale tra gli artisti, con i talenti più giovani che entrano sempre di più nelle classifiche.
Ma il futuro della musica è anche legato all'intelligenza artificiale generativa, una nuova tecnologia che potrebbe aprire infinite opportunità ma che presenta anche rischi. Secondo il presidente della FIMI, è necessario regolamentare l'uso dell'intelligenza artificiale nella musica per preservare la trasparenza e il ruolo centrale della creatività umana, che è uno dei punti chiave del futuro di questo settore.
Infine, Pop News ha intervistato alcuni membri della generazione Z per capire cosa ne pensano dell'uso dell'intelligenza artificiale nella musica. Le opinioni sono contrastanti: c'è chi ritiene che i brani generati dall'intelligenza artificiale perdano tutto quel lato umano che emerge dall'idea che un cantante può mettere nei suoi testi, e chi invece sarebbe curioso di ascoltare brani generati dall'intelligenza artificiale. In ogni caso, la regolamentazione dell'uso dell'intelligenza artificiale nella musica sembra essere fondamentale per preservare il carattere artistico e culturale della musica stessa.
Il presidente della FIMI sottolinea come il mercato musicale sia cambiato radicalmente negli ultimi anni, passando da un sistema prevalentemente basato sulla distribuzione fisica a uno basato sul digitale, con lo streaming che rappresenta il 64% del mercato. Inoltre, emerge un forte ricambio generazionale tra gli artisti, con i talenti più giovani che entrano sempre di più nelle classifiche.
Ma il futuro della musica è anche legato all'intelligenza artificiale generativa, una nuova tecnologia che potrebbe aprire infinite opportunità ma che presenta anche rischi. Secondo il presidente della FIMI, è necessario regolamentare l'uso dell'intelligenza artificiale nella musica per preservare la trasparenza e il ruolo centrale della creatività umana, che è uno dei punti chiave del futuro di questo settore.
Infine, Pop News ha intervistato alcuni membri della generazione Z per capire cosa ne pensano dell'uso dell'intelligenza artificiale nella musica. Le opinioni sono contrastanti: c'è chi ritiene che i brani generati dall'intelligenza artificiale perdano tutto quel lato umano che emerge dall'idea che un cantante può mettere nei suoi testi, e chi invece sarebbe curioso di ascoltare brani generati dall'intelligenza artificiale. In ogni caso, la regolamentazione dell'uso dell'intelligenza artificiale nella musica sembra essere fondamentale per preservare il carattere artistico e culturale della musica stessa.