A pochi passi dal centro di Milano esiste un luogo che non ti aspetti. È il boschetto di Rogoredo, il bosco dell’eroina. Un mondo oscuro che non fa sconti a nessuno, soprattutto ai più giovani. Con pochi centesimi ci si può comprare una dose: una calamita fortissima per i minorenni. Noi ci siamo stati, abbiamo raccolto le testimonianze di chi è entrato in questo tunnel e di chi, come lo psicologo Simone Feder, prova invece a infondere loro speranza.
Siamo a Milano, a poco più di 5 Km da Piazza del Duomo, a nemmeno 10 minuti di metropolitana dal centro. Siamo al Boschetto di Rogoredo, il bosco dell'eroina, a pochi metri dall'ingresso del Bosco. Qualche settimana fa abbiamo registrato la testimonianza di un consumatore di eroina. Questo luogo è diventato una sorta di rito iniziatico per alcuni giovani che vivono questo percorso verso la dipendenza in modo repentino, con una velocità spaventosa. Passano nel giro di poco tempo dal fumarsi le sigarette a fumarsi le stangone di eroina.
Per capire questo luogo abbiamo chiesto aiuto allo psicologo Simone Fede, che ogni settimana di notte assiste e comporta i pendolari della disperazione che a Milano escono dal Bosco. Rogoredo è diventato anche una calamita a portata di pochi spicci, il costo delle sostanze il fatto che si vende a punte. Rogoredo è un luogo maledetto, una calamita per molti giovani che vivono questo percorso verso la dipendenza in modo repentino con una velocità spaventosa.
Simone Fede, autore del libro Alice e le regole del Bosco edito da Mondadori, ci racconta che proprio giovani sono state e sono ancora le vittime preferite di questo luogo. Una calamita a portata di pochi spicci. Tante ragazze che incontro le trovo distrutte, purtroppo dove disgraziati e ne approfittano di queste fragilità e abusano del corpo delle di queste ragazze per pochi spiccioli. Entrano ed escono presupposto come pellegrini della disperazione.
Non solo i volontari anche le istituzioni hanno dato un prezioso contributo per affrontare le problematiche connesse a questo luogo, connesse soprattutto alla presenza di minori. Un problema apparentemente inesistente, una piaga che sfugge alle statistiche ufficiali, ma non per questo meno grave. Un'invisibilità che coinvolge anche le famiglie che si accorgono spesso troppo tardi della dipendenza da sostanze che coinvolge i propri figli.
"Per salvare questi ragazzi occorre farli diventare visibili. Il principio la filosofia che in qualche modo possiamo trarre da questa vicenda la possiamo sintetizzare in questi termini i minori gli adolescenti i ragazzi nel bosco di Rogoredo ma nei vari Boschi che sono un po' dappertutto dobbiamo andarli a cercare dobbiamo prestare l'occhio farli ridiventare visibile i nostri occhi questi ragazzi."
Il progetto biblioteca del Bosco è nato dall'idea di un gruppo di studentesse, una biblioteca per gli invisibili, una biblioteca per i ragazzi del Bosco.
Per capire questo luogo abbiamo chiesto aiuto allo psicologo Simone Fede, che ogni settimana di notte assiste e comporta i pendolari della disperazione che a Milano escono dal Bosco. Rogoredo è diventato anche una calamita a portata di pochi spicci, il costo delle sostanze il fatto che si vende a punte. Rogoredo è un luogo maledetto, una calamita per molti giovani che vivono questo percorso verso la dipendenza in modo repentino con una velocità spaventosa.
Simone Fede, autore del libro Alice e le regole del Bosco edito da Mondadori, ci racconta che proprio giovani sono state e sono ancora le vittime preferite di questo luogo. Una calamita a portata di pochi spicci. Tante ragazze che incontro le trovo distrutte, purtroppo dove disgraziati e ne approfittano di queste fragilità e abusano del corpo delle di queste ragazze per pochi spiccioli. Entrano ed escono presupposto come pellegrini della disperazione.
Non solo i volontari anche le istituzioni hanno dato un prezioso contributo per affrontare le problematiche connesse a questo luogo, connesse soprattutto alla presenza di minori. Un problema apparentemente inesistente, una piaga che sfugge alle statistiche ufficiali, ma non per questo meno grave. Un'invisibilità che coinvolge anche le famiglie che si accorgono spesso troppo tardi della dipendenza da sostanze che coinvolge i propri figli.
"Per salvare questi ragazzi occorre farli diventare visibili. Il principio la filosofia che in qualche modo possiamo trarre da questa vicenda la possiamo sintetizzare in questi termini i minori gli adolescenti i ragazzi nel bosco di Rogoredo ma nei vari Boschi che sono un po' dappertutto dobbiamo andarli a cercare dobbiamo prestare l'occhio farli ridiventare visibile i nostri occhi questi ragazzi."
Il progetto biblioteca del Bosco è nato dall'idea di un gruppo di studentesse, una biblioteca per gli invisibili, una biblioteca per i ragazzi del Bosco.