L’Istat mette in evidenza che l’export italiano ha subito un netto calo a causa della pandemia. Ma potrebbe l’e-commerce essere il salvagente per ripartire?
Secondo l’Istat, l’export italiano ha subito una diminuzione del 9,7% nel 2020 a causa della pandemia. Tuttavia, la ricerca dell’osservatorio Export digitale della School of Management del Politecnico di Milano ha mostrato che l’ecommerce potrebbe essere stato il salvagente dell’export italiano. La ricercatrice Maria Giuffrida ha spiegato che il porto tramite l’e-commerce è cresciuto a ritmi uguali allineati a quelli degli anni scorsi, soprattutto per quanto riguarda i prodotti consumer. Questo trend ha compensato il calo registrato sui canali tradizionali. I mercati prediletti dall’ecommerce italiano sono in qualche modo più vicini, come i paesi europei, tra cui il Regno Unito, nonostante le difficoltà legate all’accordo brexit. I mercati primari sono sicuramente quelli europei, come la Germania, la Francia e il Regno Unito, seguiti dagli Stati Uniti. I dati dell’istat parlano di un export complessivo che è diminuito di quasi il 10% nel 2020, mentre l’attività digitale soprattutto nella componente consumer è stata positiva. Tuttavia, le piccole e medie imprese hanno ancora paura di investire nel digitale. La ricercatrice ha spiegato che le barriere principali per quanto riguarda l’implementazione di una strategia di export digitale sono legate alle questioni comunicative e alle disponibilità finanziarie. Serve un po’ di costanza e bisogna affidarsi a dei service provider internazionali può fungere da mitigatore di questo rischio. In generale, è stata registrata una spinta all’export digitale da parte delle imprese esportatrici, dei consumatori stranieri e di tutta quella pletora di service provider.