Fabio Santini, direttore della divisione Global Partner Solutions di Microsoft, ha partecipato all'evento "Tomorrow Together" organizzato da EOS Solutions in collaborazione con Microsoft per presentare le nuove frontiere della Digital Factory. In un suo speech, Santini ha mostrato quanto sia facile utilizzare gli strumenti che sfruttano l'intelligenza artificiale per creare presentazioni di alta qualità in pochissimo tempo e ad un costo zero.
La rivoluzione della medicina intelligente è già in atto e la notizia riguardante la pillola contro il cancro di AstraZeneca lo dimostra. La scoperta dell'azienda è stata pubblicata sulla rivista New England Journal of Medicine e si tratta di un farmaco in grado di ridurre del 51% le possibilità di morte a 5 anni dal trattamento nei pazienti con cancro ai polmoni che sono stati sottoposti a intervento chirurgico. Il farmaco inibisce una proteina chiamata recettore del fattore di crescita epidermico che alcuni tipi di cancro producono in quantità troppo elevate.
Tuttavia, non tutti vedono l'intelligenza artificiale come una soluzione perfetta per la medicina. Secondo uno studio condotto dalla Gi Healthcare su 2000 medici, il 55% degli intervistati ritiene che la tecnologia AI non sia ancora pronta per l'uso medico e il 58% non si fida dei dati generati. Inoltre, il 67% è preoccupato dalla possibilità che gli algoritmi producano risultati ingiusti o discriminatori a causa di vari fattori come i dati di addestramento incompleti o algoritmi difettosi. Anche la consapevolezza clinica sulle tecnologie coinvolte spesso non è all'altezza, solo il 55% degli intervistati ritiene di avere una formazione adeguata su come utilizzare la tecnologia medica.
In sintesi, l'intelligenza artificiale e la medicina sono due mondi che si stanno sempre più avvicinando, ma ci sono ancora molte preoccupazioni e dubbi da sciogliere prima di poter parlare di una svolta definitiva.
La rivoluzione della medicina intelligente è già in atto e la notizia riguardante la pillola contro il cancro di AstraZeneca lo dimostra. La scoperta dell'azienda è stata pubblicata sulla rivista New England Journal of Medicine e si tratta di un farmaco in grado di ridurre del 51% le possibilità di morte a 5 anni dal trattamento nei pazienti con cancro ai polmoni che sono stati sottoposti a intervento chirurgico. Il farmaco inibisce una proteina chiamata recettore del fattore di crescita epidermico che alcuni tipi di cancro producono in quantità troppo elevate.
Tuttavia, non tutti vedono l'intelligenza artificiale come una soluzione perfetta per la medicina. Secondo uno studio condotto dalla Gi Healthcare su 2000 medici, il 55% degli intervistati ritiene che la tecnologia AI non sia ancora pronta per l'uso medico e il 58% non si fida dei dati generati. Inoltre, il 67% è preoccupato dalla possibilità che gli algoritmi producano risultati ingiusti o discriminatori a causa di vari fattori come i dati di addestramento incompleti o algoritmi difettosi. Anche la consapevolezza clinica sulle tecnologie coinvolte spesso non è all'altezza, solo il 55% degli intervistati ritiene di avere una formazione adeguata su come utilizzare la tecnologia medica.
In sintesi, l'intelligenza artificiale e la medicina sono due mondi che si stanno sempre più avvicinando, ma ci sono ancora molte preoccupazioni e dubbi da sciogliere prima di poter parlare di una svolta definitiva.