La musica riparte e lo fa anche grazie ai diversi aiuti dal Bonus Cultura ai ristori. Ce ne parla Enzo Mazza, presidente FIMI
Dopo lo stop dovuto alla pandemia, la vita sta ripartendo in tutti i suoi settori. Grazie anche agli interventi del governo, riparte la musica e lo fa anche grazie al bonus cultura, fondamentale per avvicinare i giovani al mercato discografico. Ne abbiamo parlato con Enzo Mazza, presidente della federazione industria musicale italiana.
Secondo Mazza, il bonus cultura è stato un elemento fondamentale per avvicinare i giovani alla musica legale. Per molto tempo, infatti, la musica è stata scaricata illegalmente, ma grazie a questo bonus è stato possibile collegare una fascia di età importante, quella dei diciottenni, all'acquisto di musica, sia in formato fisico come i vinili, sia attraverso abbonamenti per lo streaming. Questo ha portato a un recupero di circa 70 milioni di euro negli ultimi tre anni.
Ma non solo il bonus cultura ha contribuito alla ripartenza della musica. Fondamentali sono stati anche i Ristori arrivati negli ultimi due anni, che hanno offerto un aiuto alle imprese discografiche, agli editori, alle società di gestione collettiva, agli autori e agli artisti. Anche se solo un piccolo aiuto, questi interventi hanno contribuito a sostenere il settore nonostante i gravi problemi causati dalla mancanza di eventi dal vivo a causa dei lockdown.
L'Italia si è posta come un modello internazionale per gli interventi nel settore musicale, ma rimane ancora un nodo da sciogliere. Gli interventi fatti sono stati in alcuni casi dei veri e propri unicum a livello internazionale. Ad esempio, le etichette musicali e gli editori hanno ricevuto aiuti specifici. Tuttavia, la musica dal vivo è un tema complesso, che coinvolge l'economia e richiede misure di sicurezza adeguate. Gli interventi finora non sono stati in grado di compensare il grave problema della mancata realizzazione degli eventi nella loro completezza.
Per ripartire completamente nel settore della musica dal vivo, è necessaria una ripartenza al 100%. Ciò implica l'attuazione di misure di sicurezza che rendano possibile la realizzazione degli eventi, non solo nei teatri, ma anche nei palazzetti e in luoghi ancora più grandi. Tuttavia, rimangono ancora delle forti incertezze su questo punto e è fondamentale che con l'inizio dell'anno si regolamentino anche questo tipo di attività.
Per il 2022, l'augurio è quello di una ripartenza completa del settore musicale, soprattutto per gli eventi dal vivo. Ci sono molte professionalità del settore che hanno bisogno di ripartire e gli artisti stessi hanno la necessità di tornare sul palco.
Secondo Mazza, il bonus cultura è stato un elemento fondamentale per avvicinare i giovani alla musica legale. Per molto tempo, infatti, la musica è stata scaricata illegalmente, ma grazie a questo bonus è stato possibile collegare una fascia di età importante, quella dei diciottenni, all'acquisto di musica, sia in formato fisico come i vinili, sia attraverso abbonamenti per lo streaming. Questo ha portato a un recupero di circa 70 milioni di euro negli ultimi tre anni.
Ma non solo il bonus cultura ha contribuito alla ripartenza della musica. Fondamentali sono stati anche i Ristori arrivati negli ultimi due anni, che hanno offerto un aiuto alle imprese discografiche, agli editori, alle società di gestione collettiva, agli autori e agli artisti. Anche se solo un piccolo aiuto, questi interventi hanno contribuito a sostenere il settore nonostante i gravi problemi causati dalla mancanza di eventi dal vivo a causa dei lockdown.
L'Italia si è posta come un modello internazionale per gli interventi nel settore musicale, ma rimane ancora un nodo da sciogliere. Gli interventi fatti sono stati in alcuni casi dei veri e propri unicum a livello internazionale. Ad esempio, le etichette musicali e gli editori hanno ricevuto aiuti specifici. Tuttavia, la musica dal vivo è un tema complesso, che coinvolge l'economia e richiede misure di sicurezza adeguate. Gli interventi finora non sono stati in grado di compensare il grave problema della mancata realizzazione degli eventi nella loro completezza.
Per ripartire completamente nel settore della musica dal vivo, è necessaria una ripartenza al 100%. Ciò implica l'attuazione di misure di sicurezza che rendano possibile la realizzazione degli eventi, non solo nei teatri, ma anche nei palazzetti e in luoghi ancora più grandi. Tuttavia, rimangono ancora delle forti incertezze su questo punto e è fondamentale che con l'inizio dell'anno si regolamentino anche questo tipo di attività.
Per il 2022, l'augurio è quello di una ripartenza completa del settore musicale, soprattutto per gli eventi dal vivo. Ci sono molte professionalità del settore che hanno bisogno di ripartire e gli artisti stessi hanno la necessità di tornare sul palco.