Sempre più italiani scelgono di fare compravendita di usato in Italia. A rivelarlo l’Osservatorio Second Hand Economy condotto da BVA Doxa per Subito. Silvia Campanella, head of communications di Subito, spiega i dettagli della ricerca. "Quello che è venuto fuori analizzando i dati del 2022 è che la second Hand si fa sempre più spesso e sono sempre più le persone che scelgono questo modo di comprare e di vendere, diverso, consapevole e anche sostenibile. Quest'anno ha generato il valore più alto di sempre che corrisponde a 25 miliardi di euro, ovvero più o meno l'1,3% del PIL. Sono anche sempre di più gli italiani che scelgono di fare second Hand. Siamo passati dal 52% dello scorso anno al 57% di quest'anno. Quindi un aumento interessante, un aumento continuo nel tempo, un aumento per un target assolutamente cross generazionale. Anzi, ci sono dei target dove questa scelta è ancora più numerosa, per cui ad esempio alla generazione z o ai millennials, quindi alle fasce più giovani della popolazione, dove parliamo addirittura del 73%, per arrivare a un picco del 75% per le famiglie con bimbi piccoli".
Il ristorante di sushi Kanesaka a Londra ha chiesto agli ospiti di evitare i profumi per non interferire con l'esperienza sensoriale degli altri commensali. Secondo Barry Smith, direttore dell'Istituto di Filosofia presso la Scuola Advanced Study dell'Università di Londra, "l'olfatto è la parte più importante della degustazione. La lingua riconosce il dolce, il salato e l'acido, ma tutte le altre sensazioni provengono dal naso". Tuttavia, non è scontato che gli odori ambientali possano interferire con quelli del cibo. Ma l'esperienza porta a credere che i primi possano ampliare l'esperienza culinaria. Dato l'odore delicato del sushi, la scelta è stata semplice: vietati i profumi troppo forti per godere al meglio l'esperienza del ristorante.
Il Center for Disease Control and Prevention ha analizzato tutti e 50 gli stati americani e il distretto di Washington DC e ha diffuso dati allarmanti: un adulto statunitense su 5 soffre di disturbi depressivi. Tra gli stati più colpiti c'è la West Virginia, dove il 26,4% degli intervistati ha riferito di soffrire di depressione.
Il ristorante di sushi Kanesaka a Londra ha chiesto agli ospiti di evitare i profumi per non interferire con l'esperienza sensoriale degli altri commensali. Secondo Barry Smith, direttore dell'Istituto di Filosofia presso la Scuola Advanced Study dell'Università di Londra, "l'olfatto è la parte più importante della degustazione. La lingua riconosce il dolce, il salato e l'acido, ma tutte le altre sensazioni provengono dal naso". Tuttavia, non è scontato che gli odori ambientali possano interferire con quelli del cibo. Ma l'esperienza porta a credere che i primi possano ampliare l'esperienza culinaria. Dato l'odore delicato del sushi, la scelta è stata semplice: vietati i profumi troppo forti per godere al meglio l'esperienza del ristorante.
Il Center for Disease Control and Prevention ha analizzato tutti e 50 gli stati americani e il distretto di Washington DC e ha diffuso dati allarmanti: un adulto statunitense su 5 soffre di disturbi depressivi. Tra gli stati più colpiti c'è la West Virginia, dove il 26,4% degli intervistati ha riferito di soffrire di depressione.