Regno Unito a rischio povertà

Lavoro cercasi.. o forse no, corsa alla solidarietà per i profughi afghani e ancora Regno Unito a rischio povertà. Questa è Global Newsroom, l’informazione quotidiana di Pop Economy

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L'Italia è il paese dove metà della popolazione non lavora e non cerca un'occupazione. Questo è quello che afferma il rapporto Rastan nel Research, secondo il quale gli inattivi sono 26 milioni, di cui il 60% sono donne e 5 milioni sono giovani. Pop Economy ha chiesto maggiori dettagli sui risultati della ricerca a Daniele Fano, coordinatore del comitato scientifico Rastan Research. Fano spiega che l'Italia è messa malissimo perché ha un tasso di inattività superiore solo alla Turchia. Inoltre, il tasso di inattività per la popolazione in generale è del 34,2%, mentre la media dell'Unione Europea è del 25,8%, con una differenza di quasi nove punti. Il 60% delle persone inattive in Italia sono donne, mentre tra i giovani ci sono molti cosiddetti "Nita", ovvero coloro che non studiano, non lavorano e non fanno formazione. Questa è una problematica sociale di grande dimensione che è stata aggravata dalla pandemia.

Nel frattempo, la corsa alla solidarietà ispirata dalla mossa di Airbnb che ha promesso di offrire alloggi temporanei e gratuiti a 20.000 rifugiati afgani continua. Il cofondatore e amministratore delegato di INPS Andrew ha promesso che la sua azienda offrirà 10.000 visite mediche e di salute mentale ai rifugiati afgani. La società lavorerà con Ong, traduttori e fornitori di telemedicina per garantire che i rifugiati siano a conoscenza di questi servizi e possano usufruirne fin da subito.

Nel Regno Unito, l'ente di beneficenza Citizens Advice rivela che il taglio previsto dal governo di 20 sterline a settimana del credito universale potrebbe far indebitare 2,3 milioni di persone. Un sondaggio su oltre 2000 richiedenti ha mostrato come più di un terzo sarebbe già pieno di debiti dopo aver pagato le bollette essenziali. Nonostante il primo ministro Boris Johnson dichiari che la riduzione era inevitabile, gli enti di beneficenza sostengono che oltre 2 milioni di richiedenti non erano a conoscenza dell'imminente riduzione. La Joseph free Foundation afferma che il taglio spingerebbe 500mila persone al di sotto della soglia della povertà.

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