Siamo tornati al boschetto di Rogoredo e l’abbiamo fatto in compagnia dei numeri, quei numeri che spaventano, soprattutto perché i più colpiti sono i giovanissimi. La ricerca di cui vi parliamo oggi è dell’istituto Scienze Forensi di Milano. Uno studio condotto dagli studenti che hanno la stessa età della maggior parte dei clienti del bosco. Capiamone di più dalle parole del professor Danilo Lazzaro, docente e ricercatore dell’Istituto Scienze Forensi, Massimo Blanco, direttore generale e Luca Angrisano, studente e project manager della ricerca.
Il Boschetto di Rogoredo, una delle più grandi piazze di spaccio d'Europa, torna sotto i riflettori in un nuovo approccio, quello dei numeri e della ricerca scientifica. Si tratta di un'area di 65 ettari, grande come 60 campi da calcio, situata a pochi minuti di metropolitana dal centro di Milano. Qui, si stima che si formasse una coda di mille clienti al giorno nei momenti di picco di affluenza. La droga venduta nel bosco comprendeva principalmente cocaina ed eroina, con prezzi che partivano da 2 euro a dose.
Un recente studio condotto dagli studenti dell'Istituto di scienze forensi di Milano, sotto la guida del professor Danilo Lazzaro, ha analizzato il fenomeno del Boschetto in maniera scientifica, smontando alcune leggende metropolitane. Ad esempio, si è scoperto che lo spostamento dello spaccio dalla periferia al centro di Milano non è stato deciso da qualcuno o qualcosa, ma è stato causato da un aumento dei cantieri, dell'installazione di telecamere e del controllo del territorio nel centro della città. Pertanto, l'organizzazione ha cercato posti non monitorati e ha trovato Rogoredo come soluzione.
La bonifica di quest'area di spaccio è stata un caso di studio, dimostrando come forze di polizia, istituzioni e società civile possano collaborare per raggiungere un obiettivo comune. Sono state messe in atto diverse strategie di intervento, divise in tre fasi: bonifiche immediate, prevenzione a medio termine e supporto a lungo termine. Gli interventi hanno coinvolto anche il volontariato e la creazione di strutture per limitare l'accesso a certe zone.
La ricerca sul Boschetto di Rogoredo sarà presto pubblicata in un libro, dedicato soprattutto alle scuole e ai giovani, al fine di alimentare la conoscenza e la prevenzione sul tema della droga. La sicurezza e la prevenzione sono sfide fondamentali per il futuro, e la ricerca scientifica è uno strumento indispensabile per affrontarle.
La testimonianza di Luca Andrisano, uno degli studenti che ha partecipato alla ricerca, evidenzia l'importanza di portare alla luce questa realtà cruda e spesso ignorata. È fondamentale informarsi e capire cosa si ha a che fare, perché il Boschetto non risparmia nessuno, colpendo sia i giovani che gli adulti. La prevenzione e l'informazione sono le armi principali per evitare di cadere nell'abisso della droga.
Un recente studio condotto dagli studenti dell'Istituto di scienze forensi di Milano, sotto la guida del professor Danilo Lazzaro, ha analizzato il fenomeno del Boschetto in maniera scientifica, smontando alcune leggende metropolitane. Ad esempio, si è scoperto che lo spostamento dello spaccio dalla periferia al centro di Milano non è stato deciso da qualcuno o qualcosa, ma è stato causato da un aumento dei cantieri, dell'installazione di telecamere e del controllo del territorio nel centro della città. Pertanto, l'organizzazione ha cercato posti non monitorati e ha trovato Rogoredo come soluzione.
La bonifica di quest'area di spaccio è stata un caso di studio, dimostrando come forze di polizia, istituzioni e società civile possano collaborare per raggiungere un obiettivo comune. Sono state messe in atto diverse strategie di intervento, divise in tre fasi: bonifiche immediate, prevenzione a medio termine e supporto a lungo termine. Gli interventi hanno coinvolto anche il volontariato e la creazione di strutture per limitare l'accesso a certe zone.
La ricerca sul Boschetto di Rogoredo sarà presto pubblicata in un libro, dedicato soprattutto alle scuole e ai giovani, al fine di alimentare la conoscenza e la prevenzione sul tema della droga. La sicurezza e la prevenzione sono sfide fondamentali per il futuro, e la ricerca scientifica è uno strumento indispensabile per affrontarle.
La testimonianza di Luca Andrisano, uno degli studenti che ha partecipato alla ricerca, evidenzia l'importanza di portare alla luce questa realtà cruda e spesso ignorata. È fondamentale informarsi e capire cosa si ha a che fare, perché il Boschetto non risparmia nessuno, colpendo sia i giovani che gli adulti. La prevenzione e l'informazione sono le armi principali per evitare di cadere nell'abisso della droga.