Non sempre le definizioni di viaggio e vacanza coincidono, almeno per Gianluca Coquio, giovane travel blogger sempre alla ricerca di avventura e adrenalina. Nella sua bio di Instagram si legge: "Mi piacciono i viaggi scomodi e dormire tre ore a notte". Ma cosa significa?
Gianluca fa due distinzioni tra viaggio e vacanza. Per lui, andare in vacanza significa stare due settimane sul lettino in spiaggia, ma non vivere e non assaporare tutto quello che un posto può offrire. Invece, un viaggio è quando torni più stanco di quando sei partito, perché hai vissuto esperienze uniche e hai esplorato in modo autentico il luogo che hai visitato.
Gianluca ama i posti scomodi, come il Sudafrica, dove ci si deve svegliare alle 4 del mattino se si vuol fare il safari. Partire più tardi significherebbe privarsi dell'alba nella savana, il momento in cui gli animali si risvegliano. Dormire poco e prendere treni notturni o bus con posti letto condivisi con altri viaggiatori locali, è per lui un modo per vivere esperienze autentiche da "local".
La natura sembra essere una parola chiave nei viaggi di Gianluca. Ecco tre posti imperdibili per godere della flora e fauna più diverse: il parco Kruger, uno dei parchi più famosi per fare safari; la Patagonia, per fare trekking e godere di paesaggi mozzafiato; l'Islanda, un luogo che cambia ogni giorno e offre panorami unici.
Gianluca racconta anche le sue esperienze di viaggio in bicicletta, come quando ha attraversato l'Italia fino a Santa Maria di Leuca, in Puglia, o quando è andato a Palermo sempre in bicicletta. Viaggiare in bicicletta gli ha permesso di scoprire posti che non aveva mai notato prima, di godersi i paesaggi e di assaporare i cambiamenti di cibo e cultura lungo il percorso.
Per Gianluca, un viaggio indimenticabile è quello in cui si ha l'opportunità di immergersi completamente nella cultura locale. Come quando alle Hawaii ha imparato a fare surf a piedi nudi con i surfisti locali, o quando ha partecipato a una Cooking Class in Vietnam, per comprendere meglio la cucina locale.
Ma c'è un viaggio che ha lasciato un segno più profondo di altri: il campo base dell'Everest. Gianluca ricorda con emozione le sensazioni provate durante quel viaggio, la fatica, gli ostacoli e l'emozione di trovarsi davanti a una montagna così imponente.
Gianluca fa due distinzioni tra viaggio e vacanza. Per lui, andare in vacanza significa stare due settimane sul lettino in spiaggia, ma non vivere e non assaporare tutto quello che un posto può offrire. Invece, un viaggio è quando torni più stanco di quando sei partito, perché hai vissuto esperienze uniche e hai esplorato in modo autentico il luogo che hai visitato.
Gianluca ama i posti scomodi, come il Sudafrica, dove ci si deve svegliare alle 4 del mattino se si vuol fare il safari. Partire più tardi significherebbe privarsi dell'alba nella savana, il momento in cui gli animali si risvegliano. Dormire poco e prendere treni notturni o bus con posti letto condivisi con altri viaggiatori locali, è per lui un modo per vivere esperienze autentiche da "local".
La natura sembra essere una parola chiave nei viaggi di Gianluca. Ecco tre posti imperdibili per godere della flora e fauna più diverse: il parco Kruger, uno dei parchi più famosi per fare safari; la Patagonia, per fare trekking e godere di paesaggi mozzafiato; l'Islanda, un luogo che cambia ogni giorno e offre panorami unici.
Gianluca racconta anche le sue esperienze di viaggio in bicicletta, come quando ha attraversato l'Italia fino a Santa Maria di Leuca, in Puglia, o quando è andato a Palermo sempre in bicicletta. Viaggiare in bicicletta gli ha permesso di scoprire posti che non aveva mai notato prima, di godersi i paesaggi e di assaporare i cambiamenti di cibo e cultura lungo il percorso.
Per Gianluca, un viaggio indimenticabile è quello in cui si ha l'opportunità di immergersi completamente nella cultura locale. Come quando alle Hawaii ha imparato a fare surf a piedi nudi con i surfisti locali, o quando ha partecipato a una Cooking Class in Vietnam, per comprendere meglio la cucina locale.
Ma c'è un viaggio che ha lasciato un segno più profondo di altri: il campo base dell'Everest. Gianluca ricorda con emozione le sensazioni provate durante quel viaggio, la fatica, gli ostacoli e l'emozione di trovarsi davanti a una montagna così imponente.